Pittore e ceramista




Stefano GIACHE’ – La visione armoniosa del mondo

Categoria : Eventi · di Lug 7th, 2025

di Svjetlana Lipanovic

Le opere del Maestro Stefano Giaché, pittore e ceramista rispecchiano alla perfezione una frase lasciata ai posteri dal grande pittore francese Pierre-Auguste Renoir “Per me un dipinto deve essere una cosa amabile, allegra e bella”. È la prima impressione che gli amanti d’arte ricevono guardando i suoi quadri pieni di luce oppure i disegni fantasiosi e ricercati sulle ceramiche. Per scoprire l’inizio del suo percorso nell’arte dobbiamo fare un passo indietro sino alla sua nascita, sui castelli romani vicino a Roma ove Stefano Giaché è nato nel 1958. Ben presto ha scoperto il suo innato talento e il passo successivo è stato l’iscrizione all’Istituto D’Arte “P. Mercuri”. In seguito al diploma ha seguito alcuni corsi presso la Facoltà di Architettura a Roma e contemporaneamente dal 1978 si è dedicato alla forgiatura della ceramica con decorazioni dipinte a mano, pittura, restauro di tele antiche. I primi grandi lavori sono eseguiti nel 1985 e sono visibili sulle facciate esterne di due centri commerciali ad Acilia (RM), decorati con delle stupende ceramiche, che rallegrano anche la sala mensa dello stabilimento Fiorucci a Pomezia (RM). Un grande pannello con le piastrelle gli fu ordinato dal Ministero della Difesa per un salone di rappresentanza. Sarebbe difficile elencare le opere numerose e importanti sparse nelle ville e nei casolari ai Castelli Romani, Bracciano, Bolsena, Anzio e nella stessa capitale Roma, che testimoniano la sua incessante attività da ceramista. La pittura non è stata mai abbandonata ma ha continuato a dipingere nel suo atelier sperimentando le varie tecniche fino a prediligere il colore distribuito con la spatola, utilizzata con maestria come fosse un pennello; dal 1998 ha perfezionato le tecniche pittoriche, sotto la guida esperta del Prof. Corrado Schiavetto presso lo Studio d’Arte sito nella celebre Via Margutta, strada degli artisti ed intellettuali, al noto numero 51/a che richiama subito il ricordo del film “Vacanze romane” girato in quell’edificio. Vari artisti hanno frequentato lo stesso studio, ad esempio: Gentilini, Fazzini, Donghi, Tot, Tamburi, Guttuso, Montanarini, Savelli, Mafai, Scordia… sono solo alcuni tra i pittori e scultori più famosi del passato. Giaché ha approfondito fino dal 1995 lo studio delle opere di Jean-Baptiste Camille Corot, pittore francese il più vicino alla sua sensibilità artistica e grande paesaggista dell’Ottocento. Il risultato dei suoi studi fu la prima collezione di quadri sul paesaggio immortalato con tonalità chiare usando l’olio su tela. Si sono susseguite altre opere realizzate anche con acrilico o acquarello, ove la campagna romana e la stessa Roma risplendono sulle tele suscitando una serenità assoluta, mentre i fugaci momenti della vita sono fissati per lasciare il ricordo delle splendide giornate nel verde della campagna o della Città Eterna. La recensione scritta dal Dott. Alessandro Ferraro, giornalista, scrittore e critico d’arte pubblicata nel giornale “L’Attualità” n.6/ giugno 2008 è qui riportata solo in parte e descrive perfettamente le creazioni del pittore: “La tavolozza usata dal pittore è fatta di colori chiari, delicati quasi fossero pastellati, fatti per esprimere una visione positiva del mondo, diversa da quella che appare oggi. In alcuni casi la sua poetica straniante ci porta fuori del tempo e dello spazio per condurci nella fiaba, nel sogno che resta fedele al suo stile. L’arte di Giaché è un manifesto di denuncia teso a salvare ciò che resta di questo mondo, vivo fino agli anni sessanta e che in poco tempo è stato stravolto dall’abuso edilizio. Un’ arte la sua che produce emozioni senza tempo e nella quale affiora, senza pesare il pensiero razionale che sostiene il suo poiesis”. La sua attività si estende anche come organizzatore di mostre, spesso in collaborazione con la Galleria Consorti di Via Margutta. Da curatore ha allestito varie esposizioni presso importanti gallerie di Roma: 2013/14/15/17/23 “Percorsi visivi” (MIC); 2017, “Segni in movimento” presso la Galleria Consorti; 2018, “Segni in movimento in artis locis” presso la Galleria Consorti e al Colosseo. Attualmente è in preparazione di una mostra internazionale a Treviso “L’Autiere tra realtà e fantasia” che sarà inaugurata il 12 settembre 2024 presso il palazzo “Dei Trecento” durante il raduno annuale dell’ANAI, un prestigioso corpo militare. In un momento di cambiamenti radicali nel mondo dell’arte, Stefano Giaché rimane fedele all’arte figurativa, esperto paesaggista che con gli occhi attenti e pieni di stupore davanti alle meraviglie della natura e del passato, dipinge regalandoci una visione armoniosa, quasi fiabesca del mondo.

Pubblicato sulla rivista bimestrale di Arte e Cultura Art&rtA (Blu Star International Srl).     III bimestre Giugno/Luglio 2024

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